sabato 19 gennaio sveliamo “Il segreto di Bruto” di Raffaele Alliegro

Ripartono sabato 19 Gennaio gli appuntamenti di Lettori Virali. Nella Libreria Hemingway Cafè, in Via Nazionale Tiburtina 149, Villalba, alle ore 17.00, Raffaele Alliegro ci presenterà ‟Il segreto di Bruto”, edizionispartaco, uscito lo scorso 5 luglio 2018. Bruto, uno dei congiurati che uccisero Cesare?? No, non lui. Il Bruto raccontato da Raffaele Alliegro, caporedattore del quotidiano Il Messaggero e appassionato conoscitore di storia antica, lo precede di circa cinquecento anni. Non Marco Giunio, bensì Lucio Giunio Bruto antesignano nel cacciare un despota da Roma per salvaguardare la res publica, uomo dalla doppia personalità, all’apparenza succube dell’usurpatore, di fatto al servizio di un ideale più alto: «Voglio schiacciare Tarquinio e i suoi figli. Voglio che Roma non abbia più un tiranno. E che la legge imponga di uccidere chiunque provi a diventarlo. Voglio che il popolo elegga i suoi capi». Probabilmente la definizione più appropriata per il romanzo “Il segreto di Bruto” (240 pagine, 14 euro), è affascinante. Realtà storica e leggenda sanno essere avvincenti quando si fondono in un racconto coinvolgente, ritmato, dove non mancano flashback e colpi di scena. E dove il seme della rivolta è donna, quella Lucrezia violata che si tolse la vita per non abdicare a dignità e onore. Una lettura irrinunciabile!

Il libro

Si finse stupido per sopravvivere alla collera di Tarquinio il Superbo. Covò vendetta coltivando il germe della ribellione. Fece esiliare il monarca tiranno, fondò la Repubblica, fu il primo console di Roma nel 509 a.C. Questa è la storia di Lucio Giunio Bruto, il predestinato dei libri sibillini.

La Pizia, oracolo di Delfi, gli rivelò presente e futuro di una Roma all’epoca divisa tra due anime: quella romana, inflessibile, onesta, orgogliosa, primitiva, e quella etrusca, commerciale, moderna, raffinata, corrotta. Bruto sapeva che quel villaggio di rudi pastori sulle rive del Tevere era destinato a diventare caput mundi, trasformandosi nella più potente macchina da guerra mai esistita, tra lotte di potere, crudeltà, semi di libertà soffocati.

E fu lui, nipote adottato del Superbo, da tutti creduto uno sciocco, a tessere la tela della rivolta democratica, che scoppiò devastante dopo lo stupro da parte di uno dei figli del re di Lucrezia, suicida per onore.

Console inflessibile, Bruto fece decapitare perfino due dei suoi figli, rei confessi di avere tramato contro la res publica, e cadde in battaglia, consapevole che, centinaia di anni dopo, un discendente avrebbe raccolto il suo testimone, quel Marco Giunio Bruto congiurato contro Caio Giulio Cesare, alle Idi di marzo del 44 a.C.

Nei cardini tracciati da Tito Livio nell’opera Ab Urbe condita, Raffaele Alliegro fa scorrere personaggi e accadimenti, perfetta sintesi tra fatti storicamente accertati e coerente invenzione, restituendo un clima di passioni e sentimenti autentici che, ieri come oggi e domani, agitano la vita degli uomini.

L’autore

Raffaele Alliegro, giornalista. Nato a Napoli nel 1961, vive a Tivoli e lavora a Roma come caporedattore nel quotidiano Il Messaggero. Con Edizioni Spartaco ha pubblicato, a quattro mani con Marco Fimiani, Il destino cambia in tre attimi. Piccole storie di grandi ribellioni (2013).

Incontro con l’autore

Sabato 19 gennaio 2019, ore 17.00

Hemingway Cafè

Via Nazionale Tiburtina, 149, 00012 Villalba, Guidonia RM

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Gianluca Giura

Innamorato di Marilyn Monroe, Bob Marley, Fabrizio De André, della Roma e di Francesco Totti. Avvocato con un Master in Giurista d’Impresa, presta il suo tempo come funzionario pubblico. Incapace di risolvere qualsiasi problema si è dato alla compilazione di liste della spesa “copia e incolla” e canzoni di 4° ordine di cui qualche volta ama vantarsi.