Tra parole e suoni della Poesia negra nelle Americhe

Songoro Cosongo - Nicolas Guillén, 1931

Songoro Cosongo – Nicolas Guillén, 1931

Il negro ha scritto versi sin dai tempi della colonizzazione. Nel nord America la sua espressione più caratteristica è lo spiritual con  versi basati sulla Bibbia. Ma in America latina i suoi versi di carattere religioso sono basati sui culti africani, di tutt’altro genere rispetto agli spirituals.

L’amore per il ritmo del negro latino americano trova la sua espressione nella canzone e nella danza e ha ispirato molti poeti, tra i quali Nicolàs Guillén, rappresentante della poesia afro-cubana. Guillén converte l’anima del negro cubano nei suoi “son” (genere musicale che nella letteratura ha il significato di composizione con schema ritmico), capace di esprimere con le parole le contorsioni della danza e il ritmo della musica. Il poeta usa lo spagnolo contaminato del negro e anche alcune espressioni africane, ma poi non è così necessario capire le parole perché il ritmo del testo esprime tutto:

Tamba, tamba, tamba, tamba,

Tamba del negro que tumba;

Tumba del negro caramba,

Caramba, que el negro tumba:

Yamba, yambò, yambambé.

Questo frammento tratto dal Canto negro ricorda il “boomlay, boomlay” del Congo di  Vachel Lindsay. L’effetto sonoro dei versi è sorprendente, alla ricerca di riprodurre il suono del tamburo e degli strumenti a percussione.

La Rumba di  José Zacarías Tallet è il tipico esempio di rappresentazione figurativa della danza :

¡Cómo baila la rumba la negra Tomasa!

¡Cómo baila la rumba José Encarnación!

Ella mueve una pierna, ella mueve la otra,

él se estira, se encoge, dispara la grupa,

el vientre dispara, se agacha, camina,

sobre el uno y el otro talón.

¡Chaqui, chaqui, chaqui, charaqui!

¡Chaqui, chaqui, chaqui, charaqui!

Questo è il collegamento che permetterà di ascoltare la poesia “La Rumba” dalla voce dell’artista Luis Carbonell , chiamato l’acquerellista della poesia antillana.

Moreno Stortini

nato a Bastia Umbra vive attualmente a Roma, funzionario pubblico, interessato da sempre alla musica e da essa condizionato nella vita e nelle scelte. Per lui la musica è poesia, amore per la bellezza, motore della propria vita. Negli anni ’70 il Rock, poi ascolta e legge di Jazz, infine l’America latina, dove vive per un breve periodo e poi frequenta, affascinato dalla musica, dalla storia e dallo studio delle civiltà precoloniali e delle radici africane, indelebili per i popoli delle Ande e dei Caraibi. Conquistato da questo miscuglio di razze, di suoni e di lingue, che interpreta come artefici della creazione di un sentimento nuovo di Musica e di Letteratura, capace di segnare i destini del mondo occidentale e non solo. E, last but not least, l'Afro latino con il jazz, una bomba di suoni e di emozioni che per lui “non ha uguali”. Innamorato di ciò, spende voglia ed emozioni che spera di trasmettere.