La verità del mare di Giuseppe Scaglione

“L’alba davanti al mare. Il profumo, i suoni, la luce. Lo smarrimento che ti pervade, nella solitudine dei colori, e ti trasporta dentro le inquiete e sottili vite dei mondi sublimali. Dove i confini si assottigliano, fino a non saper più distinguere la realtà dal sogno, la memoria dai desideri. O a non volerlo più fare. Dove nasce la brezza e ti porta l’eco dei passi sbagliati e di quelli per cui stai ancora cercando la strada.”

Alla metà degli anni ’90 Giulio Ranieri è un giovane professore di storia dell’arte, disincantato e inquieto, segnato dalla tragedia che lo ha reso orfano dall’infanzia. Per caso si propone come scrittore e riceve un’interessante offerta che viene però apertamente osteggiata dalla fidanzata Marisa. Giulio sceglie così di prendersi un anno sabbatico, da dedicare alla scrittura e all’eventuale decisione circa il matrimonio e il lavoro. Va a vivere in un paesino sulla costa, dove presto stabilisce un profondo rapporto di affetto con Gloria, la matura padrona di casa, e si scontra con Flavio, il sessantenne e misterioso coinquilino. Al suo pari figure tormentate da un passato scomodo saranno per lui l’impulso ad avviare un percorso di introspezione, e proprio quando meno se lo aspetta, verrà coinvolto da un vortice di accadimenti ai quali si lascerà andare ma, vivendoli fino in fondo, comprenderà finalmente le verità di se stesso e dell’amore.

E’ un bel romanzo questo di Giuseppe Scaglione, edito dalla Robin di Torino; specifico il luogo per non confondersi tra altre case editrici e collane. Ne ho subito avvertito l’attrazione, dopo il consiglio di Concetta Melchionda. Un libro di solito mi chiama attraverso la quarta di copertina e alcuni accenni biografici dell’autore. E’ per questo che spesso considero importante riportare le informazioni sul tema e sulla narrazione, senza svelare però nulla dello svolgimento.
Scaglione è debitore della grande tradizione francese contemporanea, senza scopiazzare nulla, e al contempo la sua scrittura vive dei colori e delle atmosfere del nostro sud.
Lo stile è eccellente, l’autore dosa descrizioni, dialoghi e situazioni in tanti capitoli brevi ma uniti da un solido filo conduttore.
Difetti? Forse appena qualche affettazione compiaciuta nelle scene di sesso, mai volgari, e nel percorso professionale di Giulio, il personaggio principale. I protagonisti si legano attraverso dei rapporti affettivi e ciò talvolta risulta molto condensato nello spazio-tempo, forse è qualcosa che deriva a Scaglione dalle sue competenze nel mondo dell’arte, dalla dimensione atemporale del quadro, dell’opera d’arte.
Un libro che serberò nella mia biblioteca, che consiglio veramente, con un finale toccante.

Nella mia foto il libro con lo sfondo di un’incisione del noto artista Giancarlo Vitali, dal titolo ‘Il Mare’, che l’autore apprezzerà.
https://it.wikipedia.org/wiki/Giancarlo_Vitali

Gino Pitaro

Nasce a Vibo Valentia e ha svolto attività di redattore, articolista freelance e di documentarista. Nel 2011 il suo esordio come autore di romanzi con "I giorni dei giovani leoni" (Arduino Sacco Editore), poi per la Ensemble pubblica rispettivamente nel 2013 e 2015 "Babelfish, racconti dall'Era dell'Acquario" e "Benzine", vincendo numerosi premi letterari. "La Vita Attesa" è il romanzo per Golem Edizioni pubblicato nel 2019. Vive in provincia di Roma.