La Mostra Rosa d’Egitto

“…a che serve leggere solo in senso orizzontale, se la realtà che stai cercando è pluridimensionale? Potresti mettere in fila tutte le pagine dei libri e dei quaderni del mondo, una dopo l’altra, e non pervenire ugualmente a sapere quello che stai cercando. E potresti leggere un quaderno alla volta, rigirare le frasi che trovi, di sotto e di sopra, di fronte e al rovescio, da destra a sinistra e viceversa, e così via. A te la scelta! Ma non confondere la lettura fisica con quella mentale. Desidera, Leggi, Leggi, Leggi, Studia e Troverai…”, così Gerardo Lo Russo nel suo libro Rosa d’Egitto, 2009, Ed. BORA-VITTORIA.

rosa d'eggitto

Gerardo Lo Russo, professore di Tecniche Grafiche Speciali presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma, di cui è stato anche Direttore per due mandati dal 2007 al 2013 ed ora prossimo alla pensione, organizza la mostra Rosa d’Egitto, più di 60 tavole grafiche di giovani artisti, provenienti da tutto il mondo, dell’Accademia di Belle Arti di Roma, tratte dall’omonimo suo romanzo letterario visivo.

Nell’insegnamento il Prof. Lo Russo chiarisce come le Tecniche Grafiche Speciali si distinguano dall’Ars Grafica e dalla Grafica d’Arte, ovvero dal disegno tradizionale e dalle tecniche di incisione e di stampa, perché consentono un’indagine a tutto campo sulla comunicazione pubblica e sociale, con lo scopo di preparare esperti nella formulazione di messaggi visivi per qualsiasi evenienza. Nel suo corso si svolge una panoramica generale sui simboli: logo, marchi, emblemi, pittogrammi, ideogrammi, et c… e si tenta di riusarli come probabili “lettere alfabetiche” per comporre innovativi linguaggi contemporanei, procedendo poi ad un confronto con i primordiali graffiti rupestri e analizzando l’evoluzione della scrittura in uso tra popoli diversi. Scrittura che essendo l’equivalente di grafica, consente di ridisegnare i messaggi visivi in modo che siano universalmente comprensibili al di là delle differenze linguistiche, ideologiche e tecnologiche. Una sorta di percorso a ritroso nel tempo per azzerare la babilonia dei linguaggi parlati. Il corso evidenzia il valore espressivo derivante dalla struttura del segno, base sufficiente a garantire la validità stessa del messaggio. L’obiettivo è quello di permettere a qualsiasi operatore, che sia l’artista figurativo o il creativo pubblicitario, di utilizzare i segni giusti al posto giusto per farsi capire.

Il risultato dell’insegnamento è ora visibile nella mostra. Rosa d’Egitto è una manifestazione che annualmente si rinnova proponendo opere e progetti, di giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, ispirati all’omonimo romanzo. Il romanzo racconta un viaggio introspettivo che il protagonista Ruggero intraprende accompagnato da segni, pittogrammi, alfabeti misteriosi, segni criptografici, e numeri simbolici quasi a ripercorrere il sogno inseguito dagli alchimisti, come narra Bibi Trabucchi nell’introduzione del romanzo, per scoprire se la sua visione, avuta durante la perdita di coscienza dovuta alla fuga dall’incendio scoppiato nel bosco nei pressi di Roma, è reale o onirica. Un viaggio che porta il lettore ad entrare nel romanzo costruendo un proprio percorso introspettivo da poter poi interpretare con svariate tecniche a livello artistico.

Nella seconda edizione, inaugurata il 10 ottobre 2015, si rivive lo scenario onirico del giovane eroe attraverso le opere realizzate con varie tecniche, dai figurativi ai più astratti, nelle quali ogni giovane artista ha espresso il proprio viaggio ed il proprio mondo. Gli artisti hanno tratto dalla trama del libro l’ideazione della propria opera. Il capitolo, il paragrafo, viene raccontato non più attraverso la scrittura ma con l’immagine, meglio, il segno. Ogni opera cattura, prende il visitatore accogliendolo nel suo messaggio. Anche noi profani, abbiamo da subito la sensazione di partecipare all’opera attraverso il canale della comunicazione attuato con nuovi linguaggi contemporanei, messaggi visivi comprensibili. Questo è il successo dell’insegnamento del Prof. Lo Russo, fatto proprio da ogni giovane artista. “…Desidera, Leggi, Leggi, Leggi, Studia e Troverai…” suona come un mantra e dall’esposizione si esce consapevoli della forza del Desiderio, della Lettura, dello Studio e della Ricerca.

Bella la sala dell’allestimento all’interno di Villa Dei Romani, edificata intorno al 1600, sulla collina di Carcibove, che offre una vista panoramica mozzafiato di Tivoli e Roma.

Partecipano gli artisti: Adriano Tisba, Angel Condeso, Arianno Liguori, Carlotta Macchioni, Caterina Pisani, Chen Anqi, Chzn Fan, Ciro Di Sabatino, Cristina Castellani, Daniela Berolardi, Deborah Nicolamarino, Dina Sherif, Dong Ji Gu, Elena Boni, Elena Masullo, Emanuela Fociani, Eni Pullumbi, Federico Leggi, Giammarco Derosas, Giulia Piselli, Gutalosmin Marian, Hu Tianchi, Huilin Wei, Ilario D’Antonio, Irena Dombrovskaya, Isabella De Rubeis, Jessica Lo Bianco, Ji Changlin, Li Yun Ge, Lin Xu, Liu Kun, Liu Xing, Livia Giuliani, Lucia Sirchi,M. Raffaella Catalano, Martina Siraco, Marzio Mereggia, Melpomeni Katsouri, Meng Dong Lai, Mengi Donglai, Michela Ciacalini, Michela Vanni, Mirella Zizzo, Nicola Chibbaro, Noemi Aversa, Rosanna Pertosa, Rossella Macrina, Sara Corona, Sara Ghiani, Qi Fan Shi, Sidita Celkupa, Su Rui, Surdu Corina, Voskobyninduq Nasiasya, Xiang Mengfang, Xie Jing, Yang Chu Di, Zhang Hanyi, Zhao Jing Jie, Zhao Yahn, Zhong Xing Jun, Zhong Xinyu, Zhu Meng Sha

La mostra sarà aperta fino al 16 ottobre presso Villa Dei Romani, Via Romana snc, Guidonia Montecelio.

maggiori informazioni: www.villadeiromani.it

le opere esposte:

Gianluca Giura

Innamorato di Marilyn Monroe, Bob Marley, Fabrizio De André, della Roma e di Francesco Totti. Avvocato con un Master in Giurista d’Impresa, presta il suo tempo come funzionario pubblico. Incapace di risolvere qualsiasi problema si è dato alla compilazione di liste della spesa “copia e incolla” e canzoni di 4° ordine di cui qualche volta ama vantarsi.