A SUD DEL CONFINE, A OVEST DEL SOLE di Haruki Murakami.

Giorni fa ho finito di leggere questo libro, immortalando il momento in uno scatto. Se un editor lo avesse letto prima che fosse diventato un romanzo di successo, avrebbe avuto diverse cose da ridire, per esempio che la principale citazione musicale, la quale ritorna più volte nel libro, è sbagliata, e poi che ci sono alcune ridondanze, questo stare del protagonista sempre ai margini della sua stessa esistenza, afferrando qualche liana che la vita gli offre. Aspetto riuscito del libro, eppure qualcuno avrebbe affermato ‘che il protagonista è scialbo’, che i personaggi femminili sono sì misteriosi ma troppo sfumati. Eppure la letteratura, che esige rigore, cesellamenti e attenzione, non passa da questi parametri, i quali comunque hanno una loro importanza. Gli errori e le ridondanze sono parte sostanziale della riuscita del testo, proponendo al lettore una verità letteraria, una spontaneità che correggendola altera il testo. Me ne sono reso conto anche come autore, quando qualche volta offrendo al lettore libri più limati ho avuto una diminuzione dei riscontri.

‘A Sud del Confine, a Ovest del Sole’ è un ottimo libro, un romanzo di formazione declinato al maschile, dove si intersecano tre figure femminili, determinanti per l’esistenza del protagonista e ancor di più diventano complementarietà essenziale per la riuscita del romanzo.


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Gino Pitaro

Nasce a Vibo Valentia e ha svolto attività di redattore, articolista freelance e di documentarista. Nel 2011 il suo esordio come autore di romanzi con "I giorni dei giovani leoni" (Arduino Sacco Editore), poi per la Ensemble pubblica rispettivamente nel 2013 e 2015 "Babelfish, racconti dall'Era dell'Acquario" e "Benzine", vincendo numerosi premi letterari. "La Vita Attesa" è il romanzo per Golem Edizioni pubblicato nel 2019. Vive in provincia di Roma.